Biglietto unico: 10 euro
Le prenotazioni e le operazioni di biglietteria, per questo concerto, fanno capo unicamente a FESTIVALETTERATURA.
Sentieri Selvaggi
voci
Elisa Bonazzi
Sara Jane Ghiotti
Gaia Mattiuzzi
Giulia Zaniboni
clarinetto e clarinetto basso
Mirco Ghirardini
Giovanni Pignedoli
violino
Piercarlo Sacco
violoncello
Aya Shimura
pianoforti
Gabriele Carcano
Bruna Di Virgilio
Valentina Messa
Andrea Rebaudengo
Leonardo Zunica
percussioni
Leonardo Bertolino
Carlo Boccadoro
Nicola D’Auria
Andrea Dulbecco
Ettore Marcolini
Edoardo Maviglia
Matteo Savio
MM Eterotopie
Sabato 7 settembre 2024, ore 21.00
Palazzo Te, Cortile d'Onore
Programma
Steve Reich (*1936)
Music for 18 Musicians
Steve Reich è considerato il più grande compositore americano vivente. Folgorato da giovane dalla musica di J.S. Bach e I. Strawinsky, nella sua formazione furono fondamentali, negli anni Settanta, la conoscenza approfondita del gamelan balinese (una vera orchestra di percussioni metallofone) e il viaggio in Ghana, dove ebbe modo di studiare la musica e le percussioni dell’Africa occidentale. La musica di Reich ha ispirato artisti come Brian Eno e David Bowie e ha risentito dello sviluppo degli stili musicali del jazz, in particolare quello di John Coltrane, della musica elettronica, e della popular music come l’hip hop e la dance music. Considerato il fondatore del minimalismo (il termine “minimalismo” fu coniato dal compositore britannico M. Nyman) nelle sue opere Reich si concentra su modelli (patterns) di ritmi che cambiano e si ripetono secondo tecniche diverse, come il phasing ovvero la sovrapposizione complessa di modelli ritmici e armonici che sfidano le abitudini psicoacustiche dell’ascoltatore, ponendolo in un flusso sonoro in cui ogni cambiamento (shift) è percepito in quanto parte di un luminescente e metamorfico processo sonoro. In questo senso Music for 18 Musicians è uno dei grandi esperimenti della musica della seconda metà del XX secolo. Il risultato è un arazzo musicale scintillante tessuto da strumenti, voci, tastiere e percussioni, che creano strati di suono e ritmi che emergono in superficie, mentre il panorama musicale cambia gradualmente. Come puntualizza Carlo Boccadoro nella sua intervista al compositore americano, per molti anni l’opera è stata eseguita in concerto solo dall’ensemble di Reich, a causa dell’assenza di una partitura completa e annotata. La sua esecuzione si basava in gran parte sulla trasmissione orale di alcuni passaggi, motivi e tecniche che solo Reich e i membri del suo gruppo potevano comprendere. Solo nel 1997, dopo circa vent’anni dalla prima esecuzione, la partitura di Music for 18 Musicians è stata trascritta, annotata e poi rivista dal compositore per essere pubblicata. La scelta di produrre l’esecuzione di questo capolavoro della musica del XX secolo, per la prima volta a Mantova, riflette, oltre alla forte necessità di estendere ai capolavori della musica d’oggi le scelte dei programmi concertistici, anche la volontà di esplorare musicalmente il tema della metamorfosi, leitmotiv della programmazione 2024 di Palazzo Te: un’operazione culturale promossa e coprodotta da Mantovamusica/Eterotopie, Palazzo TE e Festivaletteratura.